Le 7 genetiche più famose al mondo

I principali tipi di cannabis che hanno cambiato la storia della pianta

La cannabis si differenzia in diversi tipi, chiamati “strain” in America e “genetiche” in Italia. Le tipologie più antiche sono conosciute come “landraces” (varietà locali), un termine usato per descrivere la varietà che è indigena a una determinata zona geografica, dove si è adattata dopo un lungo periodo alle condizioni climatiche e di coltivazione dell’area.

Secondo gli storici, le diverse specie di cannabis sono nate come piante selvatiche annuali in Asia Centrale circa 15.000 anni fa, e da lì si sono diffuse in tutto il mondo lungo antiche rotte commerciali. Ma come siamo riusciti ad arrivare da una manciata di landraces a ottenere ibridi di ogni tipo? Attraverso una serie di incredibili scoperte di breeding. Scopri insieme a noi di loveweed.eu queste 7 varietà di cannabis che hanno cambiato le regole del gioco.

Skunk #1                                                                                                                    Dai breeder underground delle coltivazioni della California, i leggendari Sacred Seeds, arrivò una delle prime vere varietà ibride di cannabis. Chiamata così per il suo potente e forte aroma, Skunk #1 è stata incrociata con più generazioni per incorporare diverse genetiche da tre landraces di successo: Afghani, Acapulco Gold e Colombian Gold. Combinando il breve tempo di fioritura e l’alto effetto drogante, questo importante risultato permise ai coltivatori di cannabis statunitensi di dare luce a una delle più forti varianti di tutti i tempi. Non a caso, nel Regno Unito “skunk” è usato come termine per descrivere qualsiasi ceppo ad alta potenza. Essa è stata successivamente utilizzata come materiale riproduttivo per molti ceppi di seconda generazione molto amati, tra cui Cheese e Super Silver Haze. 

Northern Lights #5                                                                                                    Un altro classico ibrido di prima generazione è Northern Lights #5, letteralmente la quinta versione del ceppo. La prima varietà era 100% indica, ovvero il risultato dell’incrocio di molte varietà autoctone afghane. Coltivata per l’alta potenza, il raccolto veloce e la fioritura abbondante, la n.1 è divenuta subito famosa nel mondo. Nel 1990 si arrivò poi alla n.5 grazie a un mix genetico con la landrace sativa tailandese, portando note aromatiche fruttate e alta potenza. Famosa in tutto il mondo perché è una varietà incredibilmente facile da coltivare in casa o all’aperto in un’ampia varietà di climi.

Neville’s Haze                                                                                                            Le varietà originali di Haze risalgono alla fine degli anni ‘60, quando un gruppo di pionieri coltivatori di semi conosciuti come “The Haze Brothers” scoprì che il microclima unico di Santa Cruz (California) permetteva loro di sperimentare la crescita di ibridi. Benedetti da un autunno lungo e mite, i visionari protagonisti della storia divennero rapidamente famosi nel mondo underground per lo sviluppo di Original Haze, una varietà ibrida che fondeva le genetiche provenienti da Thailandia, Messico e Colombia. La pianta si presenta alta e schiacciata, con potenti e stimolanti effetti cerebrali e un forte odore e sapore di pino immediatamente riconoscibile. Essa divenne famosissima negli anni ‘80, quando raggiunse Amsterdam: lì un breeder di nome Neville ha sperimentato fino a produrre una varietà più facile da coltivare ma con le caratteristiche originali non compromesse. Neville ha quindi prodotto tantissimi semi di Haze e li ha spediti in tutto il mondo passando così alla storia.

 

OG Kush                                                                                                                    Entriamo nell’era degli ibridi di seconda generazione, quando i coltivatori di cannabis iniziarono a incrociare gli ibridi con altri ibridi nella speranza che una varietà magica emergesse. Il che ci porta a uno dei ceppi più iconici di tutti i tempi. Il poco che conosciamo di questo epico viaggio non è storicamente confermato ma, secondo i resoconti più credibili, sembra che la OG Kush sia venuta alla luce come un clone contrabbandato dalla costa occidentale alla Florida, dove era originariamente conosciuto come Krippy (termine generico per l’erba di buona qualità). Una volta che il ceppo si è diffuso a Los Angeles, la genetica è poi proliferata su e giù per la costa occidentale.

 

Sour Diesel                                                                                                                Ciò che contraddistingue la Sour Diesel è il potente odore e il sapore che, come suggerisce il nome, è abbastanza acido e simile al diesel. Ritenuta un incrocio tra Chemdawg e Super Skunk, essa ha spaccato il settore in due modi. In primis ha riportato la sativa in auge. Dal momento che le indica crescono più velocemente e sono più produttive, la maggior parte dei moderni coltivatori di cannabis preferiva ceppi a predominanza Indica fino a quando Sour Diesel arrivò a metà degli anni ‘90 e raccolse tanti consensi. Inoltre, è stato il primo ceppo della costa orientale a raggiungere il successo globale.

Gran Daddy Purple                                                                                                    Ken Estes era un ottimo studente e un eccellente atleta al liceo, ma dopo la laurea nel 1976 un incidente in moto lo ha lasciato totalmente paralizzato. Dopo aver speso molto tempo in un centro di riabilitazione, fece amicizia con un veterano del Vietnam disabile che gli offrì della cannabis. Da lì in poi Estes si dedicò alla difesa della legalizzazione della cannabis e a crearne nuove varietà. Nel 2011 il suo ceppo Bay 11 è stato premiato a San Francisco, ma sarà sempre più noto per la sua Gran Daddy Purple: una varietà che, a sua detta, gli fu regalata da un coltivatore della contea di Humboldt. Gran Daddy Purple, conosciuta per il suo colore viola intenso e il sapore d’uva, ha dato vita a tantissime altre varietà quali The Purps, Grape Ape e molte altre.

Sour Tsunami                                                                                                            Uno dei principali composti terapeutici trovati nella cannabis, ovvero il cannabidiolo (CBD), è ora ampiamente disponibile attraverso una varietà di ceppi quali AcDc, Cannatonic e Harlequin. Tuttavia, non molto tempo fa il CBD era quasi estinto dal pool genetico della cannabis poiché il secondo cannabinoide più famoso al mondo neutralizza gli effetti psicoattivi del THC. Ciò significa che le genetiche con molto CBD non danno un effetto molto psicoattivo. Quindi i coltivatori clandestini per decenni hanno tolto involontariamente il CBD dai loro ceppi, fino a quando non ne sono rimaste tracce. I ricercatori però hanno negli ultimi anni appreso dei benefici medicinali del CBD, creando così un’organizzazione no profit nel 2010 allo scopo di incrociare ceppi carichi di CBD e incrociarli con altri. Sour Tsunami, coltivata da Lawrence Ringo del Southern Humboldt Seed Collective, è diventata così il primo ceppo stabilizzato ricco di CBD in California. Ringo è purtroppo scomparso, ma il suo retaggio sopravvive: oggi il CBD è venerato dai pazienti che curano diverse problematiche, dall’epilessia pediatrica all’ansia fino al dolore cronico.

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